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La mia prima impressione è quella dell'alba, luce e colore e frutta d'oro e di porpora all'altezza della spalla" ricorda Kipling nella sua autobiografia, Something of Myself. Quei colori e il suo sguardo partecipe di meraviglia sono gli stessi che ritroviamo in questa raccolta di racconti, che ci restituisce l'India esotica e crudele di uno dei più grandi narratori in lingua inglese del Novecento e insieme il suo percorso umano, costellato di libri e storie mirabolanti in cui rifugiarsi per dare vita a un altrove magico. L'India che Kipling conobbe da bambino e poi da uomo, terra dai mille contrasti, in bilico tra la grandezza dell'Impero britannico e la povertà della sua gente, tra la seduzione dei suoi paesaggi e la minaccia delle catastrofi stagionali. Nei venti racconti qui raccolti, tra i suoi più belli - compreso Nel rukh, che per la prima volta dà vita al personaggio di Mowgli - Kipling ce ne rivela i chiaroscuri e ci restituisce i difficili rapporti con i nativi, ma soprattutto le seduzioni di una terra che, scrive, "la notte mi andava alla testa".